Se fai personal brand (ma non solo) e vuoi sviluppare un piano di crescita Instagram non puoi rifiutarti di fare delle storie parlate alla tua audience.

Le storie in cui si parla alla telecamera sono estremamente utili perché portano ad un legame molto più profondo con il nostro pubblico.

Anche se molti lo danno per scontato, parlare alla telecamera è tutt’altro che semplice e serve molta pratica e sicurezza in se stessi per farlo in modo efficace e coinvolgente.

Quali sono i principali 3 vantaggi di fare stories parlate mostrando il proprio volto

  1. Crei un legame più profondo con la tua audience: questo è fondamentale se vuoi far crescere il tuo personal brand e hai obiettivi di conversione a lungo termine sul tuo pubblico.
  2. Aumenti le visualizzazioni alle storie: Le persone amano vedere chi seguono in faccia, questo quindi porterà ad aumento dell’engagement nelle tue stories, e quindi anche ad un aumento delle visualizzazioni.
  3. Più professionale: Se ti mostri al tuo pubblico senza paura e parlando in modo trasparente, acquisirai sin da subito più professionalità.

Come battere la paura di fare storie parlate su Instagram

Solitamente le paure celate dietro la difficoltà nel creare storie parlate su Instagram stanno nella “timidezza” e nella paura di farsi vedere in pubblico mentre si parla alla telecamera.

Non ti nascondo che ancora oggi, quando faccio una storia in pubblico, mi sento molto osservato e se ci faccio caso mi accorgo che la gente mi guardi come se fossi un alieno appena sbarcato sulla terra, ma non li biasimo, d’altronde le storie e i social in generale sono relativamente una cosa nuova da digerire, soprattutto per tutta la gente che non fa parte di questo mondo.

Ad ogni modo, ecco alcuni consigli per battere le paure più comuni per riuscire a fare le storie parlate su Instagram (ma non solo, visto che ormai le storie le troviamo anche su Facebook, Twitter, Pinterest e Youtube).

  1. REGISTRA FINCHÈ NON TI VIENE BENE: Fare stories parlate non significa essere in diretta, quindi puoi tranquillamente fare le tue stories e, se non ti senti sicuro di quello che hai detto, puoi sempre eliminare le tue stories e riprodurne delle nuove. Non diventare ossessivo/a però, altrimenti finisci per pensare che c’è sempre qualcosa che non va e non pubblicherai mai le tue stories.
  2. FREGATENE DI CHI TI STA INTORNO: Se hai deciso che questo deve essere o sarà il tuo lavoro o il tuo progetto, devi entrare nell’ottica che non te ne deve fregare di ciò che la gente può pensare di te. Ricordo che quando iniziai io a fare le mie storie parlate su Instagram molto dei miei conoscenti mi scrissero per chiedermi cosa stessi facendo, con un fare un pò denigratorio. Sono cose che devi mettere in conto, ma che devi anche superare se vuoi riuscire a sviluppare il tuo progetto di personal brand.
  3. CHI VUOLE SEGUIRTI, VUOLE VEDERTI: Parti dal presupposto che chi vuole realmente seguirti, vuole anche vederti. E non sto parlando di tutte quelle persone che ti seguono solo per farsi gli affari tuoi, come potrebbero essere gli amici che ti seguono solo perché ti conoscono da 10 anni, ma sto parlando di quella parte di audience davvero interessata a ciò che hai da dire. Per loro vederti è importante, quindi pensa di stare producendo storie per questa fetta di audience.
  4. USA I FILTRI DI INSTAGRAM: Ormai fanno parte delle nostre vite (purtroppo) ma se può aiutarti a farti sentire meglio mentre fai le storie perché non usarli. Alcuni filtri cambiano completamente i connotati delle persone, ma è vero, ci rendono esteticamente più “accettabili”. Se ti può servire a sconfiggere una tua ipotetica insicurezza, prova ad usarli.
  5. CONCENTRATI SUI TUOI OBIETTIVI: L’ultimo consiglio ma non per importanza è quello di concentrarti sui tuoi obiettivi e basta. Solo così potrai davvero fregartene di quello che pensano gli altri. Ricordati inoltre che si tratta solo di abituare la tua audience a vederti parlare. All’inizio magari qualcuno potrà lanciarti qualche frecciatina, ma poi se ne faranno una ragione e ti lasceranno in pace.

Fammi sapere se questo articolo ti è stato utile.

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